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LE AQUILE DAL 1910, DOVE C’ERA L’AQUILA

Prima di iniziare l’articolo non posso esimermi dal raccontare la storia del ristorante pizzeria “Aquila” attualmente nota col nuovo nome: “Dove c’era l’Aquila” in via Cesare Battisti.

Ringrazio la Sig.ra Laura Grandicelli in Russo, il prof. Russo, il figlio Paolo, e il nipotino Thomas per le preziose informazioni ricevute, che riguardano la famiglia.

La storia risale ai primi del Novecento, quando il capostipite, Domenico Candiotti, artista e imprenditore di grande spessore e di idee innovative, fece costruire le tre aquile reali in ferro e cemento al suo rientro dall’Argentina nel 1910.


Particolare Aquila che sovrasta l’insegna luminosa del Ristorante

 

Tutt’ora visibili, le aquile presidiano questo angolo di Cattolica da oltre un secolo e sembrano vive, vigili e guardinghe, nella loro posizione a formare un triangolo e vigilare sulle proprietà della famiglia di Domenico Candiotti.

Una dalla sommità del tetto del ristorante domina tutto il panorama, la seconda si trova nella villa adiacente al locale e la terza nel giardino a sinistra dell’entrata del ristorante.



Due Aquile della proprietà di Domenico Condiotti

 

E’ un mistero la ragione per la quale l’imprenditore avesse una predilizione per questi magnifici rapaci.

Di sicuro, sappiamo che Domenico fece dono dei terreni trasformati in giardini pubblici, oggi conosciuti con il nome di De Amicis e che poco più in là fece costruire la storica Torre con la Meridiana (la cui copia, ricostruita negli anni Novanta dopo il crollo dell’originale, ancora oggi svetta nella zona dei bagni 51, e nella parte superiore è ancora visibile il cognome Candiotti con la data di costruzione).

Negli anni venti, Cattolica diventò un’importante meta turistica e, vista la continua affluenza di tanti villeggianti che sceglievano la nostra spiaggia come luogo di villeggiatura, Candiotti ebbe l’intuizione di trasformare la villa di famiglia in Pensione Aquila; la nuova attività funzionò egregiamente conquistandosi un’ affezionata clientela.

Con l’avvento del fascismo, poiché l’aquila reale era il simbolo del partito, attirò l’attenzione d’importanti personaggi politici tra cui sicuramente si annovera Italo Balbo, e forse anche lo stesso Mussolini che la scelsero per soggiornarvi.

All’inizio della seconda guerra mondiale tutte le attività dovettero fermarsi.

Alla fine del conflitto la pensione venne dismessa e tornò a essere la residenza della famiglia: Villa Aquila. Durante gli anni cinquanta, nello stabile adiacente la villa nacque il Ristorante Pizzeria “Aquila”.

Questa attività durante gli anni cambiò diverse gestioni, molti ricordano all’inizio degli anni Sessanta la simpatia e il savoir-faire con cui il mitico e simpaticissimo cameriere Lino Iacubino accoglieva i clienti; sempre pronto con le sue simpatiche battute a divertire tutti.

Di recente, dopo diversi cambi di gestioni, l’Aquila ha finalmente ripreso a volare grazie ai nuovi gestori Mirco Angelo che dal 2008, hanno cambiato definitivamente il modo di gestire, conservando intelligentemente il nome con una piccola variazione: “Dove c’era L’Aquila” imprimendo un nuovo impulso al locale.

 


Tensostruttura Esterna che d’Inverno è completamente chiusa e riscaldata

 

Uno dei cambiamenti riguarda la tensostruttura esterna, la quale durante l’inverno viene completamente chiusa e riscaldata, creando ampi spazi, che permettono di ospitare numerose compagnie per festeggiareanniversariaddii a nubilaticelibaticompleannicene di lavoro ecc. Gli arredi interni sono stati rinnovati in legno rustico rendendo l’aspetto piacevole e accogliente, nelle pareti fanno da cornice i dipinti dell’artista cattolichino Guido Di Carlo.

Il personale, dai camerieri, ai gestori, ai pizzaioli ecc. accolgono i clienti con professionalità e gentilezza rivolgendo loro tutte le attenzioni, creando una piacevole atmosfera famigliare.



Lo Chef Angelo specializzato in Sushi con Paolino il Pizzaiolo

 

Il menù è ricco di specialità e i piatti sono vari, abbondanti e molto curati: pesce, carne, pasta fatta in casa, pizza, sushi, e bevande, birre e vini speciali.
 

Ringrazio i gestori Mirco Angelo per avermi dato la possibilità di raccontare la storia del ristorante “Dove c’era l’Aquila”, inoltre lo staff, che merita d’essere ricordato: i camerieri DianaAndreaRoberto (cameriere extra), Maurizio commis, il capo sala Mirco (gestore), Angelo (socio gestore) e chef cucina specialista in sushiPaolo pizzaiolo, Demis cuoco per primi piatti, Germano cuoco per antipasti e fritti, Vanni grigliarista.

 


Esterni del Ristorante Dove c’era l’Aquila con vista Aquila che domina dall’alto

 

Grazie alla professionalità dei giovani imprenditori-ristoratori Mirco e Angelo e a tutto lo staff del ristorante, che con la loro simpatia hanno saputo creare un “Locale” all’avanguardia, sempre attenti alle esigenze dei clienti soprattutto cattolichini, inoltre sempre attenti nel soddisfare le varie richieste anche da parte di clienti stranieri.
 

Un infinito ringraziamento da parte di tutto noi per quello che avete ogni volta offerto e un meritevole augurio per un proficuo proseguimento.
 

di Roberto Bozza e Maura Maltoni

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